Il tombolo come creazione artistica
Il merletto è denominato anche merlo, trina, pizzo.In francese è dentelle; in spagnolo è encaje; in tedesco Spitze; in inglese lace. La terminologia rimanda ai bastioni delle torri medievali, alle lance, ai denti forse per alcune sue antiche bordure che terminavano a punta.
Il merletto a fuselli è un manufatto leggero creato intrecciando fili sottili, sorretti da spilli e tenuti in tensione dai fuselli, anticamente chiamati piombini o ossetti. L’arte delle trine è esclusivamente occidentale e non si trovano documenti scritti e/o iconici anteriori alla fine del 1400. Il merletto deriva dal ricamo a “fili tirati”, dal “reticello” e dal “punto in aria”. In Francia per tutto il 1500 è ancora nel 1700 le trine a fuselli si chiamavano passements aux fuseaux, forse perchè anticamente i galloni venivano realizzati su cuscini o tomboli, utilizzando pesi. La sua nascita ufficiale, testimoniata da un documento estense del 1476 rimanda all’Italia anche se in Europa in molte nazioni si era giunti alla sua realizzazione.
La storia delle trine è intrigante e complessa; attualmente ogni stato cerca di definirne le origini locali, gli strumenti e i punti tradizionalmente usati per riappropriarsi di quello che è un patrimonio culturale identitario e nello stesso tempo trasversale. Infatti da diversi anni l’Unione Europea promuove progetti di scambio fra i paesi aderenti alla Comunità per realizzare un circuito di conoscenze e di esperienze pratiche relative al merletto a fuselli.
Velate Trasparenze
Velate trasparenze,
criniere e pizzi svolazzanti
su castelli aviti…
Agilmente costeruite
da mani pazienti e incantatrici.
Vette immacolate,
nobili mani che catturano
illusioni di sogno,
accarezzando reti d’amore.
Pescatrici di icone.
Labirinti solcati
da crociati e pellegrini,
a briglia sciolta su scoscese salite e paraboliche curve.
Treccine, ragnetti e pippiolini
allievano la sofferenza
dei mostri, irti sulle cattedrali gotiche.
Mostri che trascendono
i deserti del cuore,
solitario viandante nelle candide dune.
Il colore cancella la corsa
e l’espiazione del viaggio,
velo di morte della speranza.
Labirinti ai quali affidarsi
senza remore di nodi e di aggiunte.
Ed insieme volare,
fantasmi eterei,
assieme a chi abilmente musica
merletti e trine.
FILOS