Peut – Être
Le Poesie di Filos

A mia madre

Mamma nuvola
che abbraccia il cielo,
vento
che asciuga nascosti dolori,
gemito
nei rimorsi notturni,
soffio
che impregna la mia
vita.

A mio Padre

RICORDI

Tracce sommerse
in labirinti oscuri.

Carezze del tempo,
statico manubrio
dell’anima,
riflusso di emozioni,
interminabile ordito
per fili senza fine.

SOSPENSIONE

La luna si è persa

tra le falde quiete
del vento.

Rimpianti

Nello zoo dei rimpianti
le pantere cavalcano
sogni
e le umide serpi
assaporan peccati.

Autoidentificazione

Finchè il carillon
mollemente avvolge
di tenui note
dame e cavalieri,
la vita insegue
usuali schemi.

Poi,

nell’oscurità
del silenzio,

avviene
l’autoidentificazione.

Là Dove

Là dove
corde di rabbia
trattengono aquiloni
e cimiteri,
i mari,
e spenti
i casolari,
sarà il vento
a cullare sogni
e mani di bimbo
a liberar
colombe.

E’ sbocciato

Nel tronco rugoso e sterile
nuova linfa ha irrorato le gemme.

Cristalli di ghiaccio
adornano le sue fragili menbra.
E la lieve carezza dei rami
riassapora
antichi fremiti d’amore.

E’ SBOCCIATO
L’impercettibile melodia latina
percorre sentieri di vento
per giungere al colore supremo.

L’acqua sacra della fonte
deterge le pietre dell’oblio.
Lo spettro del rosso
ha di nuovo scaldato
la terra grigia.

E’ SBOCCIATO

Mare

Mare,
accogli nel tuo grembo stanco
ciottoli vecchi e sospiri di vento.
Le esili menbra raccolte
accarezzi lieve le pietre del tempo,
sterili ossa di case assolate,
morbida sabbia per orme di stelle.
Screpolature dell’onda rimossa
disegnan rughe sul tuo cuore dipinto.

Madre,
calda di teneri abbracci,
culli immemore 
i figli dispersi.

Notte

Notte aspersa di velati rumori,
notte accesa da fate discinte,
tromba ovattata nella custodia
antica.

La magica rete
delle ritrovate stelle
pesca sospiri
di pupe deluse
e lascia filtrare,

dalle maglie aperte,
cuori assonnati
e cervelli spenti.